giovedì 29 luglio 2010

Psycho Killer

Mattinata trascorsa nel migliore dei modi... colazione in centro con Francesca, un'amica scoperta forse troppo tardi, o forse nel momento giusto, essendomi liberata delle scorie fin troppo nocive che mi avevano circondato.
Parto da casa verso le 8.50, direzione Bancomat e Roveredo.
Arriviamo in centro e dopo esserci liberate di qualche libro (troppo poco usato), ci fermiamo a fare colazione: un thè alla pesca, un succo alla pera e due brioche rivelano tante parole, tanti dubbi tante perplessità sul nostro futuro. Dal più futile "Il prossimo anno il diario colorato non serve più" al "Mi sa che non passerò mai quel dannato test, solo 88 posti".
Tornando a casa la musica rombava nella mia macchina; cosa? Papillon o qualche altra di "In This Light And On This Evening" fatto sta che più la musica aumentava di volume più la paura per il futuro saliva. Mi sono accorta oggi come quello che può diventare uno splendido sogno, sia appeso ad un filo sottilissimo e fragile che in qualsiasi momento può spezzarsi. Siamo aggrappate noi, alla speranza per un futuro che ci appaghi e che ci gratifichi e non riusciamo a essere convinte di poterlo raggiungere... forse è un piccolo atto scaramantico prodotto dal nostro cervello inconsciamente oppure davvero non siamo in grado di credere in noi stesse?
Psycho Killer, mi ha subito colpito la scelta di Alice per una sua splendida foto e allora sono qui, a scrivere questa pagina con il sottofondo dei Talking Heads e un buon caffè.
"I can't seem to face up to the facts, I'm tense and nervous and I can't relax. I can't sleep cause my bed's on fire, don't touch me I'm a real live wire".

LylaEditors

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