venerdì 8 ottobre 2010

Certe Notti

Non ho amato mai particolarmente la musica italiana, forse per il degrado che sta affrontando ormai da parecchi anni, forse per una semplice questione di gusto personale. I motivi sono molteplici...
Da piccola avevo un vecchio mangiacassette che mi è stato regalato dallo zio e che custodisco ancora gelosamente. E' un aggeggio nero e dalle forme così appuntite che non pareva proprio un gioco per bambini, ma era quello che mi permetteva di ascoltare le vecchie cassette di mia madre che avevo trovato un bel giorno mentre cercavo i trucchi e i vestiti nel suo armadio.
Ricordo perfettamente quell'oggettino prezioso che ha accompagnato la mia infanzia. Era una cassetta nera di Tina Turner e la mettevo sempre, mentre giocavo, mangiavo, mi lavavo i denti... sempre, fino a farla odiare da mio padre che non sopportava più la voce graffiante della grande Tina.
Amavo quella cassetta... e credo di amarla ancora oggi, come quei bambini che non riescono a vivere senza il loro libro di favole preferito.
La canzone più famosa di quella musicassetta era Simply The Best, e io la cantavo storpiando tutte le parole, ma mi divertivo da matti tanto che se la ascolto adesso sembra di sentire un suono che fa parte quasi di me, come la voce di mia madre o quella di mio padre.

L'altra mattina ho preso l'autobus molto presto per andare a prendere il treno che mi portasse diretta a Udine verso la mia Università.
Da Brani Casuali del mio I-pod viene fuori Certe Notti di Ligabue che, se proprio vogliamo essere sinceri, non mi ha mai fatto alcun effetto.
Però decido di non proseguire oltre, forse perchè l'oscurità delle sei del mattino è così suggestiva da lasciar senza fiato e Certe Notti in un certo senso ci stava bene. Immaginarsi in una vita senza pensieri e problemi in quel momento mi faceva stare bene, come quando ascoltavo gli 883 da piccola, altra mia passione che racconterò più avanti, se vorrò.
Con il Liga in sottofondo appoggiata al finestrino mi sono chiesta se il destino non è stato troppo crudele con me e mi sono lanciata in uno dei rari momenti di riflessione-semi-incazzatura che mi fanno rimanere con il pensiero fisso per tutto il giorno.
Cazzo.
Non capisco per quale motivo tutti vogliano andare a fare i medici spinti da uno spirito alla dottor House o Grey's Anatomy e poi la gente muore per un parto o per l'asportazione dell'appendice.
Cazzo.
Se esco con il 100 e lode dalle superiori non è detto che l'unica cosa alla tua altezza sia fare il medico, perchè per quel lavoro non bisogna essere solo bravi, ma anche avere un gran cuore.
Cazzo.
Esci con il 100 dalle superiori e non sai nemmeno eseguire un'equazione fratta, io qualche domanda me la farei.
Cazzo.
Sono stanca di queste raccomandazioni.

Certe notti coi bar che son chiusi
al primo autogrill c'è chi festeggerà
non si può restare soli
certe notti qui
e chi s'accontenta gode
così così
certe notti sei sveglio
o non sarai sveglio mai
ci vediamo da Mario prima o poi...

Certe notti ti senti padrone
di un posto che tanto di giorno non c'è
certe notti se sei fortunato
bussi alla porta di chi è come te
c'è la notte che ti tiene fra le sue tette
un po' mamma un po' porca com'è
quelle notti da farci l'amore
fin quando fa male
fin quando ce n'è.

Ps: Studierò centromilavolte di più, se è umanamente possibile, per il test del prossimo anno... sennò mi rassegnerò al fatto che il mio può solo e soltanto essere un sogno.
Intanto l'incazzatura prosegue, perennemente e in un certo senso, ancora grazie Ligabue che, nonostante la mia diffidenza rimane sempre il mio sfogo segreto.


LylaEditors

Nessun commento:

Posta un commento